Non si è raggiunta la curiosità suscitata dal frammento lunare o dalla mitica DeLorean DMC 12, l’auto di “Ritorno al futuro”, ma la presentazione del prototipo dell’estrusore (Filament extruder machine diy) in grado di recuperare e riciclare materiali termoplastici da usare per le stampanti 3D è stata sicuramente tra quelle che hanno suscitato più interesse tra i 15000 visitatori della quinta edizione della Festa della Scienza “FOSFORO”, tenuta a Senigallia lo scorso fine settimana. È un primo punto di arrivo del progetto proposto dal gruppo del Creaticity FabLab di Tolentino e realizzato da due studenti del 5° anno dell’ITT “Divini” di San Severino Marche, Simone Mariani del corso di chimica e Bruno Nikolli di meccanica. Per ora gli studenti hanno approfondito caratteristiche e modalità operative per poter riusare la plastica di scarto della stampa 3D, in particolare il PLA, polimero biodegradabile derivato da risorse rinnovabili, molto interessante da un punto di vista ambientale e che ha vasti utilizzi. La prospettiva immediata (non appena conclusi gli esami di stato) è pero quella di sviluppare ulteriormente il prototipo, potendo creare filamenti da ogni tipo di materiale. Un progetto che evidenzia diversi aspetti interessanti. Oltre alle possibilità insite nell’affronto delle varie problematiche ambientali, quello principale pare il dinamismo di realtà nuove come i FabLab, costituite da giovani professionisti di varia formazione che mettono insieme competenze e creatività, cercando di allargare idee, progetti e collaborazioni, fino a coinvolgere giovani ancora impegnati nello studio e che trovano in questi ambiti motivazioni trainanti lo studio stesso e che aprono a speranze per il futuro.
Pubblicato il 15 Maggio 2015
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